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L'opinione

La Giornata Mondiale della Sicurezza Alimentare

today7 Giugno 2024 1145

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A cura di Ferruccio Bovio

È dal 2019 che, ogni 7 giugno, si celebra la Giornata Mondiale della Sicurezza Alimentare, voluta dalle Nazioni Unite per attirare l’attenzione di tutti noi sull’impatto che gli alimenti contaminati e deteriorati possono avere sulla salute pubblica. Basti pensare che, secondo le stime globali dell’Organizzazione Mondiale per la Sanità, annualmente un individuo su dieci si ammala per aver ingerito del cibo contaminato da batteri, virus, parassiti o sostanze chimiche. Sono, inoltre, 420mila le persone (tra cui 125mila bambini al di sotto dei cinque anni) che muoiono a causa di queste malattie: e la stessa OMS calcola che gli alimenti contaminati siano responsabili di ben oltre 200 patologie.
Oltre tutto, questi prodotti alterati costituiscono pure un ostacolo allo sviluppo sociale ed economico, dal momento che finiscono per gravare pesantemente sui sistemi sanitari pubblici, sulle economie nazionali, sul commercio e sul turismo. Ecco perché l’ONU invita oggi istituzioni, industria, consumatori e mondo accademico a partecipare alle attività di promozione della sicurezza alimentare, previste, a tutti i livelli, in occasione di questa Giornata. E spetta soprattutto alla politica il compito di incentivare pratiche agricole sane, stabilendo parametri condivisi per fissare standard igienici di produzione e definendo sistemi efficaci di controllo sulle diverse fasi di trasformazione dei prodotti. Ma lavorare per la sicurezza alimentare, significa anche contrastare le frodi alimentari (spesso operate ai danni della produzione made in Italy): ed a questo proposito, il nostro Paese
sul piano produttivo, può vantare un confortante primato europeo. Come risulta, infatti, da una ricerca pubblicata dalla Coldiretti, negli ultimi dieci anni le vendite di pesticidi sono diminuite – in Italia – del 32%, mentre in altri Paesi europei, come Spagna e Germania, i loro consumi tendono addirittura ad aumentare. E non a caso, le analisi sui prodotti italiani condotte dall’EFSA (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare) confermano questa tendenza, evidenziando come i residui di pesticidi su frutta, verdura, cereali, latte, vino, cibi e bevande nazionali risultino sei volte inferiori rispetto a quelli degli altri Paesi. Infine, sempre dall’analisi di Coldiretti, emerge anche che i prodotti agroalimentari extracomunitari con residui chimici irregolari raggiungono la preoccupante percentuale del 5,6%, a fronte della media europea che si colloca all’1,3% e dell’ottimo 0,9% italiano.
Pertanto, la sicurezza alimentare è una responsabilità che coinvolge governi, produttori e consumatori, avendo tutti – sia pure con responsabilità diverse – un ruolo da svolgere per garantire che quello che partendo dalla fattoria raggiunge poi la nostra tavola, sia effettivamente sano e sicuro. Probabilmente, ne siamo tutti consapevoli, ma vi capita – almeno ogni tanto – di spendere volentieri qualcosa in più, privilegiando l’acquisto di un prodotto che sia realmente made in Italy e, quindi, meglio garantito a livello di sicurezza alimentare?

Credits Foto: FDA

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07 Giugno 2024

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Scritto da: Giornale Radio

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