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Il vice premier, Matteo Salvini, intervenendo alla sfilata nazionale degli Alpini che si è tenuta a Vicenza, è tornato a parlare di “leva obbligatoria”, annunciando che il suo Partito “ha quasi concluso la stesura di un progetto di legge per reintrodurre una leva universale obbligatoria per ragazzi e ragazze, a servizio della comunità”. Salvini ha anche precisato che si tratterebbe di un servizio di una durata semestrale, con persone che potrebbero dedicarsi al salvataggio, alla protezione civile, al pronto soccorso oppure alla protezione dei boschi. Tutte attività da svolgersi, comunque, non lontano dalle regioni di residenza: in sostanza, non succederebbe più a nessuno di doversi trasferire, come avveniva una volta, dalla Sicilia al Veneto per compiere il servizio militare, dovendo magari abbandonare studi o lavoro, poiché l’organizzazione sarebbe, appunto, su base regionale.
Meno entusiasta dell’idea è subito apparso il ministro della Difesa, Guido Crosetto, anche lui presente a Vicenza, il quale ha subito provveduto a puntualizzare come le forze armate non possano “essere pensate come un luogo per educare i giovani, cosa che deve essere fatta dalla famiglia e dalla scuola”.
Ricordiamo che, in Italia, il servizio di leva obbligatorio è stato sospeso dal governo Berlusconi, nel 2005: tuttavia, in considerazione degli equilibri strategici che – in Europa (e non solo) – sono profondamente mutati negli ultimissimi anni, non pochi leader politici ed alti ufficiali europei hanno cominciato a sottolineare, con sempre maggiore frequenza, l’esigenza di riattivare l’obbligo del servizio militare per tutti.
La Germania, ad esempio, sta per reintrodurlo a carico di chiunque abbia compiuto i 18 anni, senza distinzione di sesso.
E in effetti, un problema di scarsità di personale gli eserciti del Vecchio Continente lo hanno davvero: soprattutto se si guarda ad altre realtà militari come quelle di Stati Uniti e Cina. Ma forse, la questione numerica non è neanche tanto la più rilevante, quanto lo è, invece, quella attinente alla vera e propria definizione di una forma credibile di difesa europea, il cui sviluppo, al momento, è fortemente penalizzato dai soliti egoismi nazionali. Egoismi che si concretizzano in una frammentazione dell’industria bellica che produce sistemi d’arma troppo differenti tra di loro e che va assolutamente superata se si vuole realizzare un meccanismo militare, in grado di essere al tempo stesso efficiente ed omogeneo. Inoltre, almeno a nostro avviso, il problema dei problemi si porrebbe a livello politico, nel momento in cui si dovesse stabilire il peso specifico di ogni singolo Paese nella composizione della struttura di comando…
Comunque sia, qual è il vostro orientamento circa il ripristino della leva obbligatoria? Sareste favorevoli?
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14 Maggio 2024
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Scritto da: Giornale Radio
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