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today15 Ottobre 2024
A cura di Daniele Biacchessi
La missione del Governo italiano relativa al trasporto di migranti in Albania è appena partita da Lampedusa e già si vedono i primi problemi organizzativi. La prima nave, la Libra della Marina militare, approda domani in territorio albanese, ma è carica di sedici persone che saranno poi concentrati nei centri di accoglienza di Gjlader e Shengjin: sono bengalesi ed egiziani, tutti uomini. L’operazione è stata resa operativa dall’accordo tra Italia e Albania della scorsa estate che ha già scatenato polemiche ed obiezioni per l’alto costo e per le molte incognite logistiche. Lo scopo dichiarato è quello di “migliorare le capacità di rimpatrio e ottenere un effetto di deterrenza sulle partenze”. Già a bordo della Lçibra è stato messo in campo un pre- screening che ha separato i vulnerabili accolti in Italia, da quelli non vulnerabili spediti in Albania. Al porto di Shengjin saranno effettuate le operazioni finali, di identificazione e di controllo sanitario. Chi avrà i requisiti potrà fare domanda di asilo e verrà trasferito a Gjlader, a venti chilometri di distanza dove in un sito dismesso dall’Aeronautica albanese è stato allestito il centro con annessi Cpr e penitenziario. Dalle prime foto diffuse sul circuito internazionale, più che luoghi di accoglienza si mostrano come dei veri e propri lager, dove le condizioni umane sono già carenti.
Per le opposizioni si tratta di soldi buttati. “Il più costoso e inutile spot propagandistico della storia repubblicana”, commenta da Iv, Davide Faraone. “Ottocento miliardi buttati per una deportazione, potevano essere destinati alla sanità”, aggiunge la segretaria dem Elly Schlein. Si tratta di centri che Riccardo Magi di +Europa chiama “colonie detentive per stranieri nel territorio di un altro Paese”, e che Nicola Fratoianni di Avs prevede diventeranno “infernali prigioni.”
Non cita direttamente la missione migranti in Albania, ma il discorso del Capo dello Stato Sergio Mattarella si concentra sulla solidarietà alla base della nostra Costituzione. “L’accoglienza e la solidarietà sono alla base della nostra convivenza. La storia italiana è fatta di emigrazione ed immigrazione. Trenta milioni gli italiani partiti per l’estero tra l’unità d’Italia e il secolo scorso. Sei milioni vivono stabilmente fuori dal loro Paese. Chi accoglie onora la Costituzione”, ha detto Mattarella.
Credits Foto: Agenzia Fotogramma
Scritto da: Giornale Radio
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