Il caso Scurati divide il centrodestra. Crosetto censura fuori dal tempo

Il caso della censura applicata dalla Rai al discorso sul 25 aprile dello scrittore Antonio Scurati divide il centrodestra. Mentre va in scena il gioco dello scaricabile tra i vertici del servizio pubblico radiotelevisivo, il ministro della Difesa ed esponente di Fratelli d’Italia Guido Crosetto critica la gestione della vicenda Scurati da parte di viale Mazzini, soprattutto di chi ha organizzato questa evidente censura. “È la dimostrazione che vivono fuori dal tempo. Tu potevi pensare di censurare qualcosa nel 1965, quando avevi tre reti e null’altro. Censurare qualcosa adesso significa dargli una spinta mediatica fortissima e moltiplicare la forza di un messaggio. Come è accaduto“, manda a dire Crosetto. Intanto, FdI attacca la conduttrice Serena Bortone: è colpa sua, si dimetta. “È un caso montato ad arte. Non si è obbligati ad avere un cachet, a meno che la Resistenza non sia un modo per fare fattura“, dice Tommaso Foti.  L’8 maggio si riuniscono i vertici della Tv pubblica in Vigilanza. L’ad Sergio avvia l’inchiesta ma il dg Rossi frena: “Nessuna censura”. Fra i nomi in pista, Giovanni Minoli, l’inventore di Mixer; Giovanni Anversa, Antonio Di Bella e Nino Rizzo Nervo, che potrebbero piacere al Pd; la presidente in pectore Simona Agnes per FI; Antonio Marano per la Lega.

Credits Foto: Agenzia Fotogramma

23 Aprile 2024