A cura di Daniele Biacchessi
La censura del discorso dello scrittore Antonio Scurati sul 25 aprile in Rai diventa un caso politico di vasta portata e scuote i vertici del servizio pubblico. Scurati si è presentato all’evento organizzato da Repubblica a Napoli e ha letto in pubblico quello che avrebbero dovuto vedere e sentire milioni di Italiani. “Il fascismo è stato un irredimibile fenomeno di sistematica violenza politica omicida e stragista. Non solo prima della guerra e durante la guerra ma anche nel dopoguerra, fino a tutti gli anni Ottanta“, afferma Scurati alludendo agli anni della strategia della tensione. L’altro inciso riguarda un passaggio nel quale è chiamata in causa la presidente del Consiglio Giorgia Meloni che, secondo Scurati “avrebbe scaricato sui soli nazisti le stragi compiute con la complicità dei fascisti repubblichini“. Scurati si dice preoccupato, di aver paura e di essere un bersaglio. “Sono un privato cittadino che fa il professore, un padre di famiglia che scrive libri e viene dipinto come un profittatore, un estorsore, un malfattore. Mi sento da solo contro un moloch che è il Governo. Si è perso il senso della democrazia“, sostiene Scurati. La premier Giorgia Meloni è furibonda per come è stato gestito questo caso clamoroso di censura. Nella Rai, l’ad Roberto Sergio prende le distanze, si smarca, dice di non essere stato informato. Il capo degli Approfondimenti, Paolo Corsini, fornisce una serie di giustificazioni che si rivelano, alla luce dei fatti, non corrispondenti al vero. E adesso chi rischia di restare con il cerino in mano è il dg Giampaolo Rossi. L’Usigrai, il sindacato dei giornalisti, diffonde un durissimo comunicato letto in coda a tutti i Tg: “Il controllo dei vertici Rai sull’informazione del servizio pubblico si fa ogni giorno più asfissiante“.
Credits Foto: Agenzia Fotogramma
22 Aprile 2024
Commenti post (0)