Il Corsivo

Conte sfida il Senato
Anche in politica, come nella vita quotidiana, la matematica non è un'opinione, e il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte accetta la sfida del dibattito parlamentare alla Camera e al Senato e la relativa fiducia.
Nel passato repubblicano, molti Premier, senza più una maggioranza solida, hanno fatto male i loro conti e ci hanno lasciato lo zampino. Conte corre lo stesso rischio. Rispetto ai suoi predecessori non è un Presidente uscito fuori dalle urne elettorali attraverso un’indicazione di uno schieramento, ma è il frutto di una mediazione politica parlamentare tra Partito Democratico, M5s, Leu e Italia Viva.
Ora che Renzi si è chiamato fuori e annuncia di non votare la fiducia al Governo, a Conte e alla sua maggioranza "light" non resta che affrontare la prova del Senato dove i numeri sono decisamente più risibili.
Renzi fissa in 161 la soglia necessaria per garantire il successo di Conte, ma non dice la verità. Sul piano tecnico la fiducia si ottiene con la maggioranza relativa, non più assoluta. Vuole dire che Conte passa in Senato con un solo voto a favore in più dei suoi oppositori. Lo dicono le regole dettate dai Costituenti che chiesero e ottennero la maggioranza relativa e lo Statuto del Senato del 2017, che ha cancellato la possibilità di equiparare un’astensione ad un voto contrario.
Conte potrà anche superare la prova del Senato, ma dovrà sciogliere il nodo politico della sua maggioranza alle prese con sfide importanti sul piano sanitario ed economico.
18 gennaio 2021
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