Il Corsivo

Lo scontro sul Commissario che dovrà gestire l'emergenza maltempo in Emilia Romagna
A cura di Daniele Biacchessi
In un Paese normale, inserito nell'Unione Europea, una emergenza ambientale grave come quella delle alluvioni in Emilia-Romagna, sarebbe gestita da chi quel territorio amministra tutti i giorni, da chi conosce il territorio e i suoi problemi strutturali. Invece l'Italia non è un Paese normale, quindi anche la ricostruzione di un lembo d'Italia vastissimo come quello emiliano e romagnolo si trasforma in uno scontro politico senza precedenti. Nella regione sommersa dall'acqua arrivano la premier Giorgia Meloni e la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, il viceministro Bignami si schiera contro la nomina del Presidente della Regione Stefano Bonaccini alla guida del Commissariato e il sindaco di Cesena Enzo Lattuca chiama a raccolta la popolazione per dimostrare la capacità di reazione del volontariato e dei cittadini. Si ragiona come se lo stato di allerta fosse terminato, ma così purtroppo non è. Per venerdì 26 maggio, la Protezione civile parla di incrementi rapidi dei livelli idrometrici dei corsi d'acqua con propagazione ed interessamento dei tratti arginati di pianura, di condizioni di criticità idraulica rossa nella pianura bolognese, ravennate e forlivese, per la difficoltà di smaltimento delle acque esondate dai corsi d'acqua. Davanti a simili presagi ci si attenderebbe dalla politica buon senso e Bene comune, una unità di intenti che dovrebbe andare oltre le dichiarazioni di facciata e le belle dichiarazioni, buone per campagne elettorale, meno interessanti per gli oltre 20mila sfollati, per chi continua a spalare per rendere sicuro il proprio tratto di strada, per chi ha perso tutto e cerca di trovare un futuro per sé e per la propria famiglia.
Credits: Agenzia Fotogramma
26 Maggio 2023
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