L'apertura di Giornale Radio

Putin, Biden & Co: il ritorno del Dottor Stranamore?
L'Apertura di Ferruccio Bovio
Negli ultimissimi giorni, sono divenuti sempre meno numerosi gli analisti militari che se la sentono di escludere, nella maniera più assoluta, che l’Occidente possa essere coinvolto direttamente in una guerra con la Russia. Certo, nessuno lo auspica e si è convinti che i governi di tutte le nazioni aderenti alla Nato faranno l’impossibile per scongiurare il rischio di una catastrofe che, come tutti ben sappiamo, potrebbe cancellare la civiltà umana dalla faccia della Terra, però l’escalation delle ultime settimane è un dato di fatto che non può essere negato. Sia Mosca, che i Paesi che sostengono l’Ucraina non sembrano, infatti, disposti ad arretrare neanche di un centimetro, rispetto agli obbiettivi strategici che si sono dati. Putin ha minacciato ripercussioni per chiunque interferisca nella sua “operazione speciale in Ucraina”, mentre Joe Biden ha appena finito di confermare che fino a quando non termineranno le atrocità e l’aggressione dei Russi, l’America non smetterà di inviare a Kiev aiuti militari, senza badare a spese (e non a caso ha appena chiesto al Congresso di autorizzare forniture a favore delle forze armate di Zelensky per ulteriori 33 miliardi di dollari).
Che le cose possano prendere una svolta pericolosa lo si avverte da alcuni segnali come quello che è arrivato dalla Germania, dove, dopo lunga e travagliata incertezza, il governo Scholz, rompendo gli indugi, ha preso la delicata decisione di fornire all’esercito ucraino cinquanta dei suoi modernissimi carri armati Gepard, forse i migliori del mondo. Per non parlare dell’attivismo della Gran Bretagna, fin da subito in prima linea nel garantire aiuti militari, la quale si spinge adesso a mandare addirittura ottomila suoi soldati nell’est dell’Europa, con la finalità di mostrare – come spiega un comunicato del ministero della difesa inglese - “ la portata e il significato del contributo dell'esercito britannico alla difesa dell'Europa”.
E l’Italia che tipo di risposta intende dare alla crisi? L’esecutivo Draghi sembra fermamente orientato ad uniformarsi alle calde “raccomandazioni” che giungono da Washington, aderendo, quindi, alla linea politica che mira ad impedire, ad ogni costo, che Putin possa vincere la sua guerra senza, comunque, esserne uscito decisamente ridimensionato sia nelle sue ambizioni personali, che nella consistenza del suo esercito. L'intesa Italia-Usa ( Conte permettendo ) sembra, pertanto, più salda che mai ed il nostro governo ha risposto positivamente alla richiesta della Casa Bianca di aumentare l'invio delle armi pesanti.
Staremo a vedere: per adesso i mortai italiani che sono stati sequestrati dai Russi ai prigionieri ucraini sembra fossero quelli che erano in dotazione alla nostra artiglieria trent’anni fa...
Credits: Agenzia Fotogramma
30 aprile 2022
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