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L’Agricoltura, tra chimica, bio e divinazione
A cura di Ferruccio Bovio.
Del Presidente Sergio Mattarella, appena riconfermato al Quirinale, possiamo dire di conoscere, almeno sul piano politico, quasi tutto, ma forse ci sono ancora alcuni suoi atteggiamenti culturali che i media non hanno evidenziato nella maniera adeguata. E stiamo parlando dell’interesse che il Presidente nutre per la ricerca scientifica e del suo convinto impegno a favore di una corretta diffusione del sapere che ne discende. Più volte, infatti, nel corso del suo primo mandato, Sergio Mattarella non si è lasciato sfuggire l’occasione per sottolineare la necessità di contrastare con forza la deriva antiscientifica che continua ad imperversare in molti dibattiti pubblici, condizionandone la serietà e, nei casi più gravi, provocando anche danni e lutti dei quali, purtroppo, si prende coscienza solo a cose avvenute.
Ed è proprio su questa sua forma di saggezza che dovranno, in questi giorni, fare affidamento quei cittadini italiani che non vogliono veder sprofondare del tutto nel ridicolo le attività del Parlamento nazionale, che si accinge ad approvare una legge sull’agricoltura biologica, che i sostenitori dell’ agricoltura biodinamica intendono utilizzare affinché il loro metodo venga equiparato, a tutti gli effetti, a quello biologico tradizionale. A questo proposito, possono apparire rassicuranti – almeno per chi crede ancora nelle virtù del buon senso – le parole con le quali il Presidente della Repubblica, rispondendo ad una lettera del premio Nobel Giorgio Parisi che lo avvertiva del rischio che venisse riconosciuta da una legge dello Stato italiano una pratica stregonesca come l’agricoltura biodinamica, mise subito le cose in chiaro. E lo fece precisando che perché una qualunque istanza diventi legge vi sono alcuni passaggi obbligati da rispettare, che rendono, pertanto, ben lontana l’ ipotesi paventata dall’illustre fisico romano.
Per comprendere meglio i termini della questione, ci viene in aiuto il discorso pronunciato in Senato dalla scienziata e senatrice a vita, Elena Cattaneo, attraverso il quale sono state messe a fuoco alcune caratteristiche dell’agricoltura biodinamica, come quella che prevede, tanto per fare un esempio, una forma di concimazione con letame del quale sia stato prima riempito un corno di vacca primipara da sotterrare in autunno e dissotterrare a Pasqua, per poi trattarlo con acqua di pozzo, in modo che sia così in grado di catturare i raggi cosmici per ottenere, alla fine, un raccolto fenomenale.
Elena Cattaneo, in quella circostanza, si è detta ovviamente convinta del fatto che ognuno sia libero di coltivare i suoi campi come meglio crede, ma ha messo anche in dubbio l’opportunità di concedere alla ”vacca spaziale” la dignità di pratica riconosciuta dallo Stato, con relativo e conseguente accesso a fondi pubblici.
Insomma, chi auspica che certe assurdità esoteriche ed astrologiche spariscano dal testo di una legge dello Stato e diffida delle superficialità fin qui emerse a livello parlamentare, farà bene, ancora una volta, a contare sull’intercessione di San Mattarella.
E voi, cari lettori, che opinioni avete in proposito? Ritenete che, pur di accrescere i propri consensi elettorali, i nostri partiti si stiano rivelando un po’ troppo disposti a sdoganare anche le teorie più strampalate?
Credits: Agenzia Fotogramma
10 Febbraio 2022
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