Tensione sulla linea Roma – Berlino

(Tempo di lettura: 2 - 4 minuti)

A cura di Ferruccio Bovio.

Al largo delle coste siciliane sono ferme, da ormai diversi giorni, tre navi (di cui due tedesche) con a bordo complessivamente 985 migranti. Per risolvere questa situazione, il governo italiano ha chiesto a quello tedesco di farsi carico del salvataggio delle persone che si trovano sulle due imbarcazioni battenti bandiera germanica. E la risposta arrivata da Berlino contiene, sostanzialmente, un appello al nostro Paese, affinché “presti rapidamente soccorso”, poiché, prima di ogni altra considerazione, “bisogna salvare le vite dei migranti”. Tuttavia, tutta questa urgenza sia la Farnesina, che il Viminale non sembrano avvertirla, visto che, in una nota congiunta, danno la netta impressione di voler prendere ancora tempo, chiedendo all’Ambasciata tedesca una descrizione dettagliata della situazione a bordo – con particolare riferimento alla possibile presenza di soggetti fragili – “in vista di eventuali decisioni”.

L’Italia – fa sapere il Ministero degli Esteri – garantisce, comunque, il monitoraggio dello stato di cose sulle navi, fornendo anche “l'assistenza di emergenza che si dovesse rendere necessaria”.

In concreto, la posizione della Germania è quella che argomenta che non si possa subordinare la sicurezza dei naufraghi alla pretesa che già sussista, in partenza, una loro ricollocazione preventiva. Berlino, sempre attraverso la sua Ambasciata a Roma, esprime anche apprezzamento per le attività svolte dalle ONG, poiché si tratta di organizzazioni civili che, impegnate nel salvataggio dei migranti, “forniscono un importante contributo al salvataggio di vite umane nel Mediterraneo”. Opinioni ben lontane da quelle che prevalgono, invece, a Palazzo Chigi ed al Viminale dove il ministro Matteo Piantedosi ha appena spiegato alla stampa che l’Italia non può farsi carico “dei migranti raccolti in mare da navi straniere che operano sistematicamente senza alcun preventivo coordinamento delle autorità”. E sempre a questo proposito, per meglio comprendere quale sia l’atteggiamento del nostro Governo in tema di sbarchi, migranti e ONG, sono illuminanti le parole che la premier, Giorgia Meloni, ha affidato all’ultimo libro di Bruno Vespa, là dove afferma che se un’imbarcazione fa la spola tra le coste africane e l’Italia per traghettare i migranti, viola apertamente il diritto del mare e la legislazione internazionale. Se poi una nave Ong batte, ad esempio, bandiera tedesca, i casi sono due: “o la Germania la riconosce e se ne fa carico oppure quella diventa una nave pirata”. Qualcosa, a livello comunitario, si deve pur muovere, non essendo più accettabile che, in Europa, a rimanere col cerino in mano debbano rimanere, sempre e soltanto, i Paesi mediterranei più meridionali...Tuttavia, riteniamo che la strada delle contrapposizioni frontali e dell’uso di termini “pesanti” – come appunto “pirateria” - vada, in ogni caso, assolutamente evitata.

04 Novembre 2022

Risultati del sondaggio sui nostri social:

Alla domanda "Da ormai diversi giorni, al largo delle coste siciliane, sono ferme tre navi (due battenti bandiera tedesca e la terza quella norvegese) con 985 migranti a bordo. Mentre la Germania si appella al nostro Paese affinché provveda, al più presto, ad autorizzare lo sbarco di tutta la gente ammassata sulle imbarcazioni, la premier Giorgia Meloni chiede che sia, invece, il governo germanico a farsi carico del grave problema, sostenendo che se una nave ONG batte bandiera tedesca, “i casi sono due: o la Germania la riconosce e se ne fa carico, oppure quella diventa una nave pirata”. La pensate anche voi come la Meloni?

Il 86% di voi ha risposto SI, mentre il 14% ha risposto NO. Grazie per aver partecipato al sondaggio di Giornale Radio, continua a votare con noi! Giornale Radio conta su di te.

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