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L'opinione

No, questi non sono gli ultras di Abatantuono

today13 Maggio 2024 1071

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A cura di Ferruccio Bovio

Diversi anni fa, una fonte molto attendibile ci fece sapere che alcuni gruppi di ultras di una delle due squadre genovesi – non diremo quale – per arrotondare le entrate necessarie a far fronte alle varie spese logistiche ed organizzative, non disdegnavano, per la modica cifra di 500mila lire, di prendere a sprangate chiunque venisse loro indicato. Così, senza neanche sapere chi fosse il malcapitato…un po’ come agiscono i killers professionisti che abbiamo visto in tanti film.

Il penoso fenomeno – nato verso la metà del secolo scorso dal fanatismo calcistico – nel corso del tempo si è esteso, con una certa rapidità, anche ad altri ambiti penalmente rilevanti come quello del traffico di stupefacenti, quello dell’eversione politica o, appunto,  quello delle “spedizioni punitive”. In altre parole, tra i timori delle società sportive sempre oggetto di ricatti e la superficiale noncuranza delle istituzioni, si è gradualmente affacciata e poi consolidata, intorno a noi, una figura che ha fatto del vivere al di sopra di ogni regola comportamentale, la sua stessa ragione di vita… Signore e signori, ecco a voi, incomprensibilmente libero di agire come gli pare, un nuovo protagonista dei nostri tempi: e stiamo parlando di quel tifoso che ricorda molto da vicino i protagonisti di “Arancia meccanica”, ai quali si è, forse anche, più o meno consapevolmente, ispirato. In sostanza, quello dell’ultras è ormai divenuto un vero e proprio stile di vita, nel quale la propensione alla violenza rappresenta una costante che, talvolta, può anche fruttare non poco denaro.

Ed è in questo contesto che deve essere inserito l’episodio (o meglio il seguito dell’episodio) che, qualche sera fa, ha visto per protagonisti il cantante Fedez ed il personal trainer Cristiano Iovino (molto vicino ai gruppi più  estremi della tifoseria laziale). I due sono venuti alle mani, per motivi che non ci interessano, all’interno di una nota discoteca milanese: tuttavia, è quello che è accaduto qualche ora dopo a destare, invece, la nostra attenzione. Era, infatti, quasi l’alba quando Iovino, rientrando a casa, ha dovuto vedersela con un gruppo di ultras del Milan che lo hanno massacrato di botte. Fedez, stando alle testimonianze del portiere notturno e del guardiano che vigila sul palazzo presso il quale è avvenuta l’aggressione, era presente sul luogo del misfatto ed ha assistito a tutta la scena. D’altra parte, sono mesi che il rapper lombardo va in giro scortato da esponenti della curva rossonera…Probabilmente giudica la loro protezione più spregiudicata ed efficace di quella normalmente fornita dalle agenzie di sicurezza.

Certo, siamo molto lontani dalla leggerezza e dalla bonomia usate da Diego Abatantuono per descrivere la “viuleeenza” dei suoi mitici personaggi juventini e milanisti…Qui, purtroppo, non si scherza affatto.

Anni fa, l’allora premier Mario Monti, indignato dagli eccessi di alcune tifoserie,  accennò all’ipotesi di sospendere i campionati di calcio in Italia per tutto il tempo necessario a fare rinsavire certi cervelli malati…

Noi pensiamo che sarebbe, comunque, troppo tardi e che la malattia sia ormai inguaribile. Ci stiamo sbagliando?

Credits Foto: MilanNight

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13 Maggio 2024

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Scritto da: Giornale Radio

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