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Biden fermerà le forniture di armi se Netanyahu dovesse attaccare Rafah. Hamas mantiene la posizione a favore della tregua

today9 Maggio 2024 9868 260 3

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A cura di Daniele Biacchessi

In una intervista in esclusiva alla Cnn, il presidente americano Joe Biden  ha annunciato per la prima volta di voler condizionare le forniture militari, continuando con quelle difensive ma non quelle offensive,  se il premier Benjamin Netanyahu dovesse ordinare l’operazione militare su larga scala a Rafah. Le parole di Biden giungono dopo la prima sospensione dell’invio di migliaia di bombe Usa all’alleato. “I civili sono stati uccisi a Gaza come conseguenza di quelle bombe e di altri modi in cui vengono attaccati i centri abitati. Ho detto chiaramente che se entrano a Rafah non fornirò le armi. Ma continueremo a garantire che Israele sia sicuro in termini di Iron Dome e della sua capacità di rispondere agli attacchi giunti di recente dal Medio Oriente“, ha sostenuto il presidente americano.

La posizione di Hamas

Hamas mantiene la sua posizione favorevole alla proposta di tregua nel conflitto con Israele: lo ha dichiarato un componente del direttorio dell’organizzazione, Izzat El-Eeshiq. La presa di posizione giunge mentre al Cairo sono proseguiti i colloqui sul cessate il fuoco tra le delegazioni di Israele e Hamas e i rappresentanti di Stati Uniti e Qatar.

La guerra sul campo

Hezbollah afferma di aver effettuato 12 attacchi contro Israele nella giornata di ieri. Lo riporta l’emittente araba Al Jazeera. Il gruppo armato islamista del Libano spiega di aver preso di mira varie postazioni israeliane oltre il confine, compresi gli edifici che ospitano le truppe nelle città di Manara, Metula e Shlomi. Hezbollah afferma di aver utilizzato droni kamikaze anche per prendere di mira le attrezzature di spionaggio sul lato orientale del confine.

La crisi umanitaria

La situazione umanitaria è al limite. Il valico di Rafah è chiuso dopo l’avanzata israeliana. Quello attiguo di Kerem Shalom è stato riaperto ieri ma di fatto non ha funzionato, visto che a causa dell’avanzata israeliana non c’era nessuno ad accogliere le merci dal lato palestinese. L’Organizzazione mondiale per la Sanità mette in guardia: a Gaza resta carburante solo per due giorni mentre le principali organizzazioni non governative mondiali, da Medici senza Frontiere a Action Aid,  chiedono la riapertura immediata dei valichi.

Credits Foto: Agenzia Fotogramma

09 Maggio 2024

Scritto da: Giornale Radio

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