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Omeopatia
A cura di Ferruccio Bovio.
Sosteneva che “in ospedale si muore per i farmaci non per la malattia” e che se il bambino fosse stato ricoverato gli avrebbero somministrato medicine come tachipirina e antibiotici che portano alla sordità. La febbre alta ed il vomito erano tutti sintomi normali di cui non ci si doveva preoccupare, rappresentando soltanto una normale reazione al virus che solo così “poteva essere sconfitto”. Sono queste alcune delle affermazioni che sono emerse durante il dibattimento del processo che si è svolto a carico del dottor Massimiliano Mecozzi, condannato, dal Tribunale di Ancona, a tre anni di reclusione e a cinque anni di interdizione dall’esercizio della professione medica, per aver causato la morte, per otite bilaterale, di un bambino di 7 anni, ostinandosi a volerlo curare esclusivamente con prodotti omeopatici.
Anche i genitori hanno subito una condanna a tre mesi, perché ritenuti corresponsabili del decesso del loro figlio, avendo di fatto avallato il tipo di terapia consigliata dal Mecozzi che si basava, appunto, solamente su rimedi omeopatici. Purtroppo, a causa della mancata somministrazione di antibiotici, in quindici giorni l'otite finì per degenerare in una letale encefalite: di conseguenza, solo quando la situazione del piccolo parve ormai avviarsi verso il suo tragico epilogo, i genitori decisero di rivolgersi al 118, facendo trasportare in elicottero il loro sfortunato bambino all’Ospedale “Salesi” di Ancona dove però, giunse in condizioni disperate. Operato d’urgenza, il bimbo morì tre giorni dopo, per il sopraggiungere dell’encefalite.
La condanna a tre mesi per quella mamma e per quel papà può forse apparirci come una sorta di inutile e beffardo accanimento nei confronti di chi ha commesso un errore che lo tormenterà per il resto della sua vita. Tuttavia, in linea di principio, è anche giusto che il Tribunale di Ancona abbia ritenuto di dover esprimere un richiamo a quel senso di responsabilità che la potestà genitoriale deve comportare. Padronissimo ogni maggiorenne di curarsi un po’ come vuole... con l’omeopatia o, se preferisce, con i salassi del “Malato Immaginario”...ma quando si tratta di bambini di sette anni, il cui destino è completamente nelle mani degli adulti, i discorsi cambiano e la scommessa o la fantasia non devono prevalere sulle prassi consolidate.
07 Novembre 2022
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Alla domanda "Il Tribunale di Ancona ha condannato a tre anni di reclusione e a cinque di interdizione dall’esercizio della professione, un medico che, secondo la sentenza, ha causato la morte di un bambino di 7 anni curandogli - esclusivamente con farmaci omeopatici - un’otite batterica bilaterale che lo aveva colpito. Di conseguenza, non contrastata adeguatamente da una terapia antibiotica, l’otite in 15 giorni è degenerata in una letale encefalite. Secondo voi, quella omeopatica è una via terapeutica che può avere pari dignità rispetto alla medicina ufficiale?”
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